martedì 3 dicembre 2013

Interrabang ost di Berto Pisano 1970


Berto Pisano è stato contrabbassista, compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra italiano. E’ ricordato soprattutto tra gli amanti delle colonne sonore televisive e tra gli appassionati del jazz italico.  
Musicista e compositore di diverse colonne sonore per il cinema, ma anche di sceneggiati televisivi, dischi jazz, sonorizzazioni e canzoni varie.

Berto cominciò l’attività di musicista in Sardegna, insieme al fratello maggiore Franco Pisano durante l’ultimo conflitto mondiale, all’interno del complesso Quintetto Aster per poi proseguire negli Asternovas che accompagnavano Fred Buscaglione.


Fred Buscaglione con gli Asternovas


Tra le non molte ma sempre interessanti colonne sonore composte, spicca sicuramente quella di Interrabang che fu  ideata per un film giallo/erotico del 1969 che all’epoca era abbastanza fuori dagli schemi in quanto abbinava il genere esotico/erotico con il thriller psicologico. La pellicola fu  diretta da Giuliano Biagetti, da un copione firmato da Giorgio Mariuzzo (primo film e anche aiuto regista) e Luciano Lucignani su soggetto di un fantomatico Edgar Mills.






Il film  comincia con Anna, proprietaria di un atelier di moda, il marito e fotografo Fabrizio, la sorella Valeria e l’indossatrice Maregalit che attraccano con il loro yacht in un isola deserta  nel Mediterraneo per realizzare un servizio fotografico. Proprio li si è rifugiato un evaso, Marco, che in seguito, profittando dell’assenza di Fabrizio allontanatosi in cerca di carburante, fa amicizia con la giovane Valeria. Nel corso del film, alcuni del gruppo moriranno, altri sopravvivranno   e alfine emergerà chiaro un letale complotto nel quale  chi crede di avere ingannato gli altri resterà ingannato.




La colonna sonora uscì nel 1970 all’interno della serie sp 8000 della Rca italiana, in edizione esclusivamente promozionale.
Per questo lavoro il maestro Pisano si avvalse della collaborazione di Edda Dell’Orso come voce solista e di Gino Marinacci, per le diverse parti di flauto traverso e flauto basso.





Il tema principale della colonna sonora, Tema di Valeria, si trova insolitamente alla fine del lato b. L’introduzione di circa un minuto è a affidata a violoncello e chitarra, esplode poi un deciso tema jazzato sostenuto da archi, legni, vibrafono ed una morbida batteria suonata con le spazzole. Il tema viene ripetuto, ma con tempi e chiavi diverse, negli altri brani. Nella prima traccia dell’lp, A piedi nudi sulla spiaggia, si parte con flauto e oboe che insieme sovrastano i vocalizzi di Edda, subentrano poi gli archi che incorniciano lo slow waltz finale. In La scogliera dell’amore, brano breve ma intenso, sono dominanti il pianoforte ed gli archi. Si prosegue con uno dei punti forti della raccolta, è Il colore degli angeli, una splendida bossanova con la brillante voce di Edda in primo piano. Il tema viene esaltato da un’harpsichord sostenuto ritmicamente da un basso molto corposo e da una batteria quasi leggiadra suonata soltanto sui piatti. In Sabbia e mare sopraggiunge l’arpa accompagnata dai violini mentre il brano successivo che chiude il primo lato, lo shake midtempo Little snack bar, si distacca nettamente dal resto dei brani. Qui è l’organo a prevalere lasciando sporadicamente spazio ad una chitarra semiacustica ed all’assolo finale di flauto.
Nel pezzo di apertura del secondo lato, E il sole scotta, Pisano sincronizza il flauto vibrato di Marinacci con i vocalizzi della Dell’Orso, il risultato è suggestivo e dona al brano una timbrica accattivante interrotta successivamente dalla sezione fiati che intona un dinamico swing jazz. In Tramonto sulla scogliera il tema principale  è eseguito dal violino mentre ne La vallata sommersa il lavoro è affidato all’arpa. In Luci sulla baia ritorna l’organo che, con l’effetto tremolo, si intreccia con il flauto basso  prima che gli archi intonino il tema in tempo slow.




La pellicola all’epoca subì un pesante taglio da parte della censura che, attivata dall’ordine di sequestro del giudice Occorsio, prima tolse il film dalla programmazione cinematografica ed eliminò poi ogni traccia della morbida morbosità che pervadeva il film.
Visto nella sua originale interezza Interrabang dimostra di essere un lavoro ben girato e presenta alcune buone trovate stilistiche.   Il giudizio del tempo ha comunque privilegiato la colonna sonora di Berto Pisano che è riuscita a sopravvivere maggiormente nel tempo, a tal punto che l’autore ha riutilizzato alcuni dei brani per Giallo a Venezia di Mario Landi.
Con questo Lp il maestro Pisano ha dimostrato di essere un buon compositore di musiche per film, la raffinata bellezza dell’opera e l’estrema rarità del vinile originale, l’ha fatto divenire nel tempo un pezzo molto apprezzato dai collezionisti di colonne sonore.