Gianni Mazza è un compositore, direttore d'orchestra, arrangiatore e
tastierista romano.
Come compositore ha composto ed arrangiato svariate colonne sonore per
il cinema e la televisione. Ha prodotto numerosi dischi per artisti come Little Tony, Franco Califano, Corrado, Roberto Benigni, Stefano Rosso, Anna Melato, Renzo Arbore ed altri ancora. Ha partecipato sin dagli anni settanta come direttore d'orchestra a numerose trasmissioni televisive, tra le quali Quelli della notte, Indietro tutta, Tic e Scommettiamo Che. Attualmente fa parte del cast di Mezzogiorno in famiglia dove cura le musiche del programma.
Ho incontrato il Maestro Mazza per parlare con lui delle sue esperienze lavorative, soprattutto della sua attività nel campo discografico. Il suo percorso artistico coincide con l'evoluzione della musica italiana, soprattutto se focalizziamo l'attenzione sul rapporto tra musica e Televisione.
Grazie alla sua disponibilità ho avuto modo di apprendere numerosi avvenimenti e retroscena interessanti relativi ad un lungo arco di tempo che va dall'inizio degli anni sessanta agli anni ottanta.
Maestro Mazza, può raccontarmi
qualcosa del suo esordio discografico?
Devo dire che faccio fatica a ricordare i miei primi dischi visto che
il mio esordio risale a molto tempo fa.
Sì quello era un mio disco, lo ricordo bene, ma se però parliamo di
esordio discografico è una cosa, se parliamo invece di esordio da cantautore
allora è un'altra…
Comunque, risalendo alla notte dei tempi, all’inizio come fanno tutti
mi chiesi: che cosa voglio fare?
Pensai che avrei potuto fare musica come lavoro, anche se all’inizio pensi
che non lo sia, poi quando cominci a studiare ti inizi a rompere un poco le
scatole e capisci che è un duro lavoro.
Comunque cominciai insieme ai Freddie’s, questo gruppo fu per me uno
dei primi, ma non il primo. Quello lo
formai in classe alle scuole medie. Avevo cooptato dei miei compagni di classe
e gli dissi: tu suoni la batteria, tu suoni il basso, e tu suoni il sassofono. Decisi
in base al fatto che chi doveva suonare il sassofono aveva un clarino del padre
in casa, quindi pensai "stessa meccanica stesse posizioni", lui si
poteva così esercitare sul clarino per poi passare al sassofono. E con questo
primo gruppo facevamo le festicciole in casa la domenica pomeriggio. Dopo ho
incontrato i Freddie’s ed insieme abbiamo fatto delle belle cose, partecipammo
anche ad una Canzonissima (Gran premio ndr), nella quale lottavano tra di loro
le regioni. Noi naturalmente rappresentavamo il Lazio, ricordo che c’era Gianni
Ferrio all’orchestra. Fu proprio con i Freddie’s che ebbi i primi esordi
discografici, mi ricordo che la prima cosa che facemmo furono I Quattro ciucci.
Avevamo 16 anni. Intanto da solo mi
dedicavo a comporre musica e facevo tante altre cose tra cui Sarei felice.
Un 45 dei Freddie's |
Canzone che lei ha portato al Festival
degli sconosciuti.
Esatto, ma non ricordo bene l’edizione, non ricordo se vi partecipasse
anche Claudio Baglioni.
Devo dire che Baglioni ogni volta che ci vediamo me lo ricorda, perché
io ho vinto come cantautore, io non so se anche lui era in gara lo stesso anno,
ma sarebbe ridicolo se io avessi vinto al posto di Baglioni, mi vergognerei.
E siccome ho vinto mi hanno fatto fare un singolo (per la Arc records
ndr) sul lato A vi era Ditemi voi mentre il retro era Sarei felice, due mie
composizioni. Io comunque non mi sono mai piaciuto come cantante e all’epoca
ero proprio un disastro, non c’erano neanche molti stratagemmi per migliorare
l'intonazione, insomma avevo le mie belle difficoltà.
Poi, dato che non mi piacevo, decisi di smettere di fare dischi e andai
personalmente da Mario Cantini che era
allora il direttore editoriale della Rca e gli dissi che ero intenzionato a
rompere il contratto, lui mi rispose "ma che ti salta in mente? Come mai
vuoi rompere il contratto, vai da un’altra parte?" risposi di no, gli dissi semplicemente che non
volevo più cantare. Rompendo il contratto gli feci un bel favore smettendo di
cantare. Mi proposi invece come arrangiatore,
perché volevo fare proprio quello e così cominciai questo nuovo mestiere.
Poi nel corso della sua
carriera ha lavorato per alcuni anni anche con Little Tony e i suoi fratelli
facendo parte degli Ambassadors e facendo il direttore artistico con la Little
records.
No, non ho mai fatto il direttore artistico, lavoravo con loro, gli
davo una mano, mi facevo le ossa, a Tony questo faceva comodo in quanto
lavoravo molto e con passione, avevamo anche il gruppo con cui facevamo tante
serate, erano insomma degli anni fantastici.
E' vero, a Roma se ne facevano tanti soprattutto se si aveva il canale
giusto per poi farli arrivare alla messa in onda, io di questi dischi ne ho
fatto parecchi, tra i quali alcuni talmente interessanti che adesso vanno a
ruba. Il loro pregio è che sono veramente vintage in quanto propongono il vero
sound degli anni settanta, questi 33 giri venivano realizzati in studio con l'aiuto di
diversi elementi.
Lei maestro di solito con chi
lavorava? Ricorda qualche nome?
Francamente no, in genere prendevo quelli disponibili al momento, a
volte ho usato anche dei quartetti d’archi. Tra i tanti mi ricordo Nino Rapicavoli
al flauto con il quale abbiamo fatto anche la sigla del programma radiofonico Chiamate
Roma 3131, ricordo anche Tullio De Piscopo alla batteria, con il quale ho
lavorato soprattutto a Milano quando ho fatto dei dischi con la Vanoni.
Label del disco Cross-Way della Fly record 1971 |
Si Aldo Sinesio, che purtroppo è scomparso lo scorso anno. Io l'ho
saputo poco tempo fa, mi dispiace tantissimo perchè era un vero signore, profondamente
appassionato di musica ed in particolare del jazz. Devo dire che non so quanto
lui ci abbia rimesso all'epoca a fare tutte quelle cose, dato che era lui che
pagava gli elementi e lo studio. Io per il mio lavoro non percepivo nessun
compenso ma avevo comunque i miei diritti d'autore, infatti i brani andavano in
Rai. In quel periodo, avevo anche l'incarico di mettere le sonorizzazioni nelle
trasmissioni televisive, potresti pensare che c'era un conflitto d'interessi ma
devo dirti assolutamente di no in quanto andavo a mettere altre cose, utilizzavo
infatti brani più classici: Stravinsky,
Beethoven e Mendelssohn per esempio, mi occupavo principalmente di programmi di
inchiesta, tipo Tv7.
Maestro, sempre in quegli
anni ha realizzato diversi dischi per
una lunga serie di artisti come Stefano Rosso, I Cugini di campagna, Anna
Melato. Può rivelarci qualche simpatico
aneddoto dell’epoca?
Devo dirti che comunque io ho prodotto molti dischi anche di Corrado,
Califano e Vianello, però faccio fatica
a ricordare degli episodi in particolare. La verità è che forse chi ha vissuto
pienamente quelli anni è oggi abbastanza anziano da essersi scordato tutto (detto
questo il maestro ride. ndr). Pensandoci bene mi viene in mente quando ho fatto un lp di Gianni Morandi,
quello dove c'era Sei forte papà (il 33 giri era Per Poter Vivere ndr) che è un
bellissimo pezzo per bambini. Lo abbiamo fatto con tutta l'orchestra in diretta
negli studi della Rca, ricordo che abbiamo fatto il singolo in un'unica
sessione. L'unica cosa che ho messo in sp, ovvero in sovrapposizione, è stato
l'inizio che ha il synth. All'epoca era uno strumento che non si trovava
facilmente in studio, e bisognava farlo a parte. E' stato veramente
emozionante, oggi queste cose non vengono più fatte perchè ci vogliono molti
soldi dato che le orchestre costano, a meno che non vai a Sofia, li costano
ancora poco e sono veramente bravi.
Lei si è cimentato anche nella
stesura di alcune colonne sonore per il cinema, tra le quali oggi sono
particolarmente apprezzate quelle composte per i film Il giorno del cobra e
Grunt!
Maestro Mazza, può dirci come
fu il suo approccio con il mondo del cinema?
Be, riguardo il Giorno del cobra devo dire che le musiche erano
interamente di Paolo Vasile, io facevo le orchestrazioni, gli organizzavo il
film prendendo i tempi, insomma lui mi dava i temi ed io facevo la colonna
sonora.
Comunque ho lavorato per un sacco di pellicole, ad esempio ho fatto
anche Casotto. Devo dire che mi sono trovato molto bene e poi ho avuto fortuna
perchè i film che ho fatto sono andati molto bene. Poi ho cominciato a fare
televisione e ho perso il contatto con il cinema, d'altronde per tenere i
contatti io sono negato, smisi anche di fare dischi.
Parlando di televisione non
possiamo non parlare di un evento molto importante per il suo percorso
artistico: l’incontro con Renzo Arbore…
Certamente, però la mia vita professionale me l'aveva già cambiata Corrado
qualche anno prima.
Lui l'ho conosciuto facendo il pezzo Carletto, questa era una sigla
televisiva di una Canzonissima (Fantastico 3 ndr) a cui prese parte Corrado e
io fui chiamato in quanto all'epoca ero nel giro dei dischi. Ci siamo
conosciuti e gli sono stato simpatico (questo è inspiegabile) poi Corrado passò
alla Fininvest e fece un programma televisivo chiamato Ciao gente che andò in
onda tutti i giovedì per nove mesi , un programma molto coraggioso e molto
bello in quanto vi erano un sacco di
programmi all'interno della trasmissione. Corrado mi chiamò per fare il
direttore d'orchestra, dopo capii il perchè. Io credo che lui, inizialmente, avrebbe
voluto chiamare il maestro Pregadio che però era all'epoca un interno Rai e non
poteva quindi seguirlo, e dopo infatti,
appena Pregadio si è liberato, hanno fatto insieme la Corrida. Comunque sono
contentissimo della sua scelta perchè ho avuto la possibilità di fare un sacco
di cose ed ho imparato tantissimo.
Con Corrado lavoravamo a Canale 5, all'epoca c'erano molti soldi a
disposizione con Berlusconi, che non badava a spese, avevamo sempre a
disposizione gli studenti del Conservatorio dell'Aquila e questo ci permetteva
di fare quello che volevamo. Mi sono preso molte libertà, è capitato anche di
avere numerosissimi elementi in studio. Si suonava in diretta e sceglievamo
insieme agli autori dei brani importanti da suonare, Gershwin ad esempio, mica
canzoncine e senza scendere a compromessi.
Quindi Corrado è stato il primo a portarmi in video e prima
di Corrado ho lavorato con Nanni Loy, feci
le sigle per i suoi programmi curando anche le musiche per il suo programma Tutti
insieme compatibilmente, ma lì non ero in video e facevo il mio lavoro
dietro le quinte. Insomma Nanni Loi e Corrado, ho avuto dei padrini mica male no?
Poi dopo Corrado è arrivato Arbore, che io gia conoscevo ma non avevo
mai lavorato con lui , il primo programma che abbiamo fatto insieme è stato Telepatria
international nel 1981, un programma dove il pubblico era composto dai militari
delle varie armi. Eravamo proprio ragazzini ma pieni di energie, quegli anni
furono molto creativi, facevo anche gli arrangiamenti per le bande della Marina
della Finanza che erano composte da molti elementi. Scrivevo per tutti e poi
mandavamo ai musicisti le partiture già copiate da apporre direttamente sullo
strumento, così loro se le potevano provare prima, poi quand'era il momento
venivano in studio e i brani andavano bene perchè erano tutti bravi musicisti.
All'epoca c'erano le idee ed i soldi, avemmo ad esempio l'idea di fare suonare
alle bande la musica che non avevano mai suonato, canzoni tipo Stardust. Infatti
noi dalle bande siamo abituati a sentire La marcia di Radetzky, invece noi
abbiamo usato la banda come un orchestra sinfonica, un'idea coraggiosa che
fummo anche capaci di realizzare.
Poi è arrivato Cari amici vicini e lontani, anche quello un programma
importantissimo. Io lì facevo tutto, però non ero in video, dirigevo l'orchestra con cui
facevamo le sigle dei vecchi maestri della Rai come Giovanni D'Anzi, Pippo Barzizza e Gorni Kramer e devo dire che ho fatto un bel
lavoro.
45 di Checco Loy arrangiato da Gianni Mazza |
E poi arrivò Quelli della
notte, il programma con il quale lei divenne anche un personaggio televisivo.
Si, dopo questi programmi che andarono bene facemmo Quelli della notte, il bello è che io,
quando facevo il programma, non mi sono mai reso conto che stavamo facendo
qualcosa che sarebbe passato alla storia, almeno mi sarei pettinato meglio! Poi
dopo, insieme a Renzo, abbiamo fatto le serate con la Barilla Boogie Band e ci
siamo divertiti come matti. Subito dopo
c'e stata Indietro tutta ... e che vuoi di più dalla vita. E poi non posso dimenticare i dischi con Renzo
e anche il primo lp di Benigni, quello l'ho fatto io. Roberto è fantastico
anche se è un macello, sempre disordinato, però lavorare con lui è stato molto
divertente. Abbiamo avuto un periodo di grande divertimento, eravamo tutti i
giorni insieme, figurati quello che ci si poteva inventare.
Realizzammo delle cose fantastiche che non sono più state fatte,
capisci che purtroppo pensando ad oggi siamo andati indietro ad una velocità
pazzesca, prima eravamo bravi. Io personalmente devo dire che sono stato uno
dei più capaci a fare quello che facevo, ora ho perso un poco l'abitudine, ma il
problema è che oggi mancano i soldi, la volontà e anche lo stimolo.
Dopo questa ultima
considerazione un poco amara ma sincera mi congedo dal maestro Mazza
ringraziandolo nuovamente per la sua grande disponibilità e la sua simpatia.
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RispondiEliminaM'inchino alla grandezza di Gianni Mazza.
RispondiEliminaLa qualità che si avverte in quei dischi dei primi anni 70 la si è sentita raramente in Italia. Un genio.
M'inchino alla grandezza di Gianni Mazza.
RispondiEliminaLa qualità che si avverte in quei dischi dei primi anni 70 la si è sentita raramente in Italia. Un genio.
È lui che suona e arrangia con le tastiere Anima mia dei Cugini di campagna..
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