Con questo post voglio
parlare dei Pennies, che, a dispetto del
nome inglese, erano un gruppo rock romano attivo nella capitale tra la fine
degli anni sessanta e l'inizio dei settanta. La band si formò nel 1967 in Roma
a Monte Mario, zona di provenienza di cinque ragazzi: Stefano Damia, Enzo Giancaterina, Massimo Valentini, Alessandro Rossetti e Alessandro
Gramolini.
Adottarono subito un
sound con sonorità pop psichedeliche in stile inglese (Beatles, Moody Blues, Bee
Gees) e poco dopo raggiunsero nel loro quartiere una buona fama al punto tale
che Il locale dove si esibivano venne ribattezzato Pennies Club.
La loro capacità di
esibirsi dal vivo li portò a suonare nei diversi locali che all'epoca sorsero
nella periferia della capitale sino ad arrivare al mitico Piper Club. Li
vennero notati da Vincenzo Micocci che in quegli anni stava creando la IT,
l'etichetta che tanti grandi artisti avrebbe poi lanciato nel mercato italiano.
Il gruppo realizzò il
primo singolo per l'etichetta discografica Mark Tre di Gianni Marchetti, questo
venne registrato negli studi della RCA di Via Tiburtina. Sul lato A vi era Un
minuto di libertà brano firmato dalla coppia
Ruisi-Bardotti mentre il retro conteneva
Lo sconfitto, una cover di The boxer di
Simon & Garfunkel.
Seguì al disco
un'intensa attività dal vivo, sia in vari locali della penisola che in alcuni
festival, tra cui anche il 1° Festival Pop di Viareggio del 1971, la stessa manifestazione
che lanciò Mia Martini, i Delirium di Ivano Fossati e la Premiata Forneria
Marconi.
Nella primavera del
1972 uscì il loro lp, The Five Pennies Opera, cantato interamente in lingua inglese
e fortemente influenzato dalla musica psichedelica
di fine anni '60.
La scelta si spiega
con l'intenzione dela casa discografica di presentare i Pennies come un gruppo
inglese, pratica utilizzata all'epoca anche per il gruppo dei Flea on the
honey.
Il disco, registrato
allo Studio 38 di Edoardo Vianello e stampato in 5000 copie, presenta otto
brani inediti composti dal gruppo ma firmati da Gianni Marchetti (con lo
pseudonimo di Dinamo) in quanto i Pennies non erano ancora iscritti alla Siae. E'
presente anche Photograph, un brano scritto appositamente per loro da Amedeo
Minghi, che all'epoca era amico dei ragazzi, in collaborazione con Lally Stott.
L'album, nonostante alcuni
passaggi radiofonici, passò sostanzialmente inosservato. Qualche anno dopo alcuni
brani del disco vennero inclusi nella colonna sonora del film Emanuelle e
Françoise le sorelline diretto dal regista Joe D'Amato nel 1975, i brani, nei
titoli di coda del film, vengono comunque attribuiti a Joe Dinamo.
Il 6 gennaio 1972 i
Pennies fecero il loro ultimo concerto al Gattopardo, locale oggi chiamato Gilda.
Continuarono ancora per qualche tempo a collaborare con Gianni Marchetti partecipando alla registrazione del 45 giri di
Rosalino (Ron) Storia di due amici, di alcuni brani di Piero Ciampi e di Marisa Sannia. Il gruppo si sciolse improvvisamente
mentre stavano preparando, con l'aiuto di Amedeo Minghi, la versione italiana di
The Five Pennies Opera.
L'album oggi è piuttosto raro e non è mai stato ristampato in vinile né in CD. Secondo me merita di essere riscoperto per la qualità delle composizioni ed il il buon livello tecnico di esecuzione e di registrazione. Insomma un disco che vale sicuramente più di qualche pennies!
Formazione
Stefano Damia (voce, chitarra)
Enzo Giancaterina
(chitarra, voce)
Massimo Valentini (tastiere,
voce)
Alessandro Rossetti (basso, voce)
Alessandro Gramolini (batteria)
Tonino Santi (batteria
e canto)
Discografia
Un minuto di libertà -
Lo sconfitto Mark Tre (ZK 50083) 1971
The five pennies opera - Mark Tre
(ZSLK 55092) 1972
Nessun commento:
Posta un commento