Manuel De Sica è un
compositore italiano nato a Roma nel 1949 ed è autore di oltre cento colonne
sonore composte per il cinema e la televisione.
Di formazione
classica, frequentò i corsi di teoria al Conservatorio di Santa Cecilia, dove
studiò con Bruno Maderna. Da ragazzo fondò il gruppo musicale beat The Ancients
con il quale incise due 45 giri.
Nel 1968 compose la
sua prima colonna sonora per il film Amanti, diretto da suo padre Vittorio De
Sica. Subito dopo scrisse il commento musicale per la serie televisiva FBI - Francesco
Bertolazzi investigatore diretta da Ugo Tognazzi.
Seguirono diverse
colonne sonore per vari lavori televisivi e per film quali Io e Dio, esordio
del regista Pasquale Squitieri, Cose di Cosa Nostra di Steno, Io non vedo, tu
non parli, lui non sente di Mario Camerini e continuò la collaborazione con il
padre, per il quale compose le colonne sonore dei successivi Il giardino dei
Finzi Contini (con il quale ottenne una nomination all'Oscar), Lo chiameremo
Andrea, Una breve vacanza e Il viaggio.
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Manuel De Sica nei primi anni ottanta. |
Manuel De Sica compose
e incise anche svariati album di sonorizzazione che, soprattutto negli anni
settanta e ottanta, venivano utilizzati per sincronizzare servizi televisivi,
telefilm e film di vario genere.
In questo post voglio
proporvi un disco di De Sica pubblicato in scarsissima tiratura nel 1981 dalle
Edizioni musicali Goldfinger, esso è intitolato genericamente e aggiungerei
impropriamente Ballabili vari, il disco contiene 15 brani strumentali
abbastanza omogenei tra loro, al punto tale da caratterizzarsi come una vera e propria colonna
sonora per un ipotetico film poliziesco.
Il lato A inizia con
Baobab, un brano di impostazione jazzistica che, dopo un intro cadenzato e reso
inquietante da un piano suonato a martello, si addolcisce dopo che subentra un
armonica. Ora ottoni e basso elettrico portano il brano verso atmosfere jazz
impreziosite da un lungo assolo di sassofono. Il secondo brano, Indagine, è un
blues caldo e brillante grazie anche all’apporto di un piano rhodes caricato con il flanger ed ad un sassofono dal
suono affogato ma robusto. Appare anche una chitarra semiacustica mentre la
ritmica è leggera: Il batterista rimane sempre sui piatti utilizzando solo le
spazzole. Till then è un languido brano d’atmosfera, qui a farla da padrone è
il moog, il sound dello strumento ricorda
lo stile di Alberto Baldan (sarà lui?), appena dietro vi è la chitarra
semiacustica che si intreccia con la linea di basso mentre il batterista rimane
con le spazzole e viene, nel finale, coadiuvato da congas.
Segue una versione diversa di Indagine dove manca la
chitarra. Aspettando è il brano successivo, si presenta con un fraseggio di
basso che ricorda molto il riff di Papa was a rolling stone. Si potrebbe aspettare
un brano funk-soul ma l’atmosfera del pezzo è invece decisamente suspence con
continui riff di chitarra distorta e breaks di sintetizzatore. Il batterista, ancora
con le spazzole, sembra arrancare in sottofondo. Con Swinging Venice
l’atmosfera si fa più intima e positiva, è un Jazz waltz il cui tema principale
è suonato prima da una tromba e poi dalla chitarra semiacustica, appena dietro Il
rhodes e il piano si incrociano creando
un tappeto sonoro che sostiene la melodia. Per te, un vero e proprio adagio, è
svolto ritmicamente dal rhodes mentre il tema principale, di stampo classico, è
suonato addirittura da un oboe.
Apre il lato B
Detective: si parte con dei fiati in sovrapposizione che eseguono un tema quasi puerile che lascia subito
spazio a ritmiche funk-jazz con il piano e il basso in evidenza. La batteria è
insolitamente possente, corposa e sostiene il brano in midtempo insieme ad una
chitarra clippata. Segue Es-pa-na un brano fortemente descrittivo eseguito con
poche note. La chitarra acustica fraseggia con il rhodes che ha un leggero riverbero. Dixie, come lascia intendere il titolo, è un
brano in stile anni 30 con un trombone che guida il tema, ci sono anche dei
breaks di ottoni mentre un banjo sostiene la parte armonica. In Pedale la parte
principale è cantata, parliamo di vocalizzi scat che vengono intervallati da
riffs di tromba e da una chitarra in flanger. Sub-terra memores è un brano atmosferico con suoni
elettronici e campane tubolari. Il tredicesimo brano è Luna park, di nuovo un jazz waltz, ora la tastiera che
esegue la melodia è un harpsichord, sul finale del brano subentra una
tromba che da al pezzo un carattere anni trenta. Ritornano le atmosfere
thriller con Paura del buio, una chitarra elettrica con un sound psichedelico crea l’atmosfera tipica dei film
poliziotteschi. L’ultimo brano, Ah ah ah, è l’ultima perla del disco, qui una
vocalist femminile vocalizza sul tema in
modo sensuale ma anche irrequieto.
Dal disco furono tratti
alcuni brani per sonorizzare il film tv Il Commissario di Florestano Vancini
trasmesso dalla Rai nel 1982. Questa sonorizzazione, a causa della sua estrema
rarità è pressoché sconosciuta, anche nell’ambito ristretto dei collezionisti
del vinile. Meriterebbe sicuramente maggiore fortuna sia per la sua bellezza
sia per la statura dell’autore.
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