Berto Pisano è stato contrabbassista, compositore, arrangiatore e direttore d'orchestra italiano. E’ ricordato soprattutto tra gli amanti delle colonne sonore televisive e tra gli appassionati del jazz italico.
Musicista e
compositore di diverse colonne sonore per il cinema, ma anche di sceneggiati
televisivi, dischi jazz, sonorizzazioni e canzoni varie.
Berto cominciò
l’attività di musicista in Sardegna, insieme al fratello maggiore Franco Pisano
durante l’ultimo conflitto mondiale, all’interno del complesso Quintetto Aster per
poi proseguire negli Asternovas che accompagnavano Fred Buscaglione.
Tra le non molte ma
sempre interessanti colonne sonore composte, spicca sicuramente quella di Interrabang
che fu ideata per un film giallo/erotico
del 1969 che all’epoca era abbastanza fuori dagli schemi in quanto abbinava il genere
esotico/erotico con il thriller psicologico. La pellicola fu diretta da Giuliano Biagetti, da un copione
firmato da Giorgio Mariuzzo (primo film e anche aiuto regista) e Luciano
Lucignani su soggetto di un fantomatico Edgar Mills.
Il film comincia con Anna, proprietaria di un atelier
di moda, il marito e fotografo Fabrizio, la sorella Valeria e l’indossatrice
Maregalit che attraccano con il loro yacht in un isola deserta nel Mediterraneo per realizzare un servizio
fotografico. Proprio li si è rifugiato un evaso, Marco, che in seguito,
profittando dell’assenza di Fabrizio allontanatosi in cerca di carburante, fa
amicizia con la giovane Valeria. Nel corso del film, alcuni del gruppo
moriranno, altri sopravvivranno e alfine emergerà chiaro un letale complotto
nel quale chi crede di avere ingannato
gli altri resterà ingannato.
La colonna sonora uscì
nel 1970 all’interno della serie sp 8000 della Rca italiana, in edizione
esclusivamente promozionale.
Per questo lavoro il
maestro Pisano si avvalse della collaborazione di Edda Dell’Orso come voce
solista e di Gino Marinacci, per le diverse parti di flauto traverso e flauto basso.
Il tema principale
della colonna sonora, Tema di Valeria, si trova insolitamente alla fine del
lato b. L’introduzione di circa un minuto è a affidata a violoncello e
chitarra, esplode poi un deciso tema jazzato sostenuto da archi, legni,
vibrafono ed una morbida batteria suonata con le spazzole. Il tema viene
ripetuto, ma con tempi e chiavi diverse, negli altri brani. Nella prima traccia
dell’lp, A piedi nudi sulla spiaggia, si parte con flauto e oboe che insieme sovrastano
i vocalizzi di Edda, subentrano poi gli archi che incorniciano lo slow waltz
finale. In La scogliera dell’amore, brano breve ma intenso, sono dominanti il pianoforte
ed gli archi. Si prosegue con uno dei punti forti della raccolta, è Il colore
degli angeli, una splendida bossanova con la brillante voce di Edda in primo
piano. Il tema viene esaltato da un’harpsichord sostenuto ritmicamente da un
basso molto corposo e da una batteria quasi leggiadra suonata soltanto sui
piatti. In Sabbia e mare sopraggiunge l’arpa accompagnata dai violini mentre il
brano successivo che chiude il primo lato, lo shake midtempo Little snack bar,
si distacca nettamente dal resto dei brani. Qui è l’organo a prevalere
lasciando sporadicamente spazio ad una chitarra semiacustica ed all’assolo
finale di flauto.
Nel pezzo di apertura
del secondo lato, E il sole scotta, Pisano sincronizza il flauto vibrato di
Marinacci con i vocalizzi della Dell’Orso, il risultato è suggestivo e dona al
brano una timbrica accattivante interrotta successivamente dalla sezione fiati
che intona un dinamico swing jazz. In Tramonto sulla scogliera il tema
principale è eseguito dal violino mentre
ne La vallata sommersa il lavoro è affidato all’arpa. In Luci sulla baia
ritorna l’organo che, con l’effetto tremolo, si intreccia con il flauto
basso prima che gli archi intonino il
tema in tempo slow.
La pellicola all’epoca subì un pesante taglio da parte della censura che, attivata dall’ordine di sequestro del giudice Occorsio, prima tolse il film dalla programmazione cinematografica ed eliminò poi ogni traccia della morbida morbosità che pervadeva il film.
Visto nella sua originale interezza
Interrabang dimostra di essere un lavoro ben girato e presenta alcune buone
trovate stilistiche. Il giudizio del tempo ha comunque privilegiato
la colonna sonora di Berto Pisano che è riuscita a sopravvivere maggiormente
nel tempo, a tal punto che l’autore ha riutilizzato alcuni dei brani per Giallo
a Venezia di Mario Landi.
Con questo Lp il
maestro Pisano ha dimostrato di essere un buon compositore di musiche per film,
la raffinata bellezza dell’opera e l’estrema rarità del vinile originale, l’ha
fatto divenire nel tempo un pezzo molto apprezzato dai collezionisti di colonne
sonore.
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