Grazie alla scoperta di un lp
pubblicato nel 1967 colgo l’occasione per parlare degli arrangiatori della Rca
italiana che erano, negli anni sessanta, gente del calibro di Ennio Morricone,
Luis Enriquez Bacalov, Franco Pisano, Carlo Pes, Guido Relly.
Il disco in questione è il Cantadisco,
antesignano del moderno Karaoke, in pratica una raccolta di 14 accompagnamenti
orchestrali eseguite dalle orchestre Rca e con le quali si ci poteva dilettare
nel canto dei successi dell’epoca.
Secondo le note di copertina le
basi sono le stesse impiegate per i dischi originali con sovra inciso un organo
in sordina per agevolare l’esecuzione vocale dei brani.
La scaletta dei brani è la
seguente:
La fisarmonica – Ennio Morricone
e la sua orchestra e I Cantori Moderni di A. Alessandroni
Piangi con me – I Rokes (brano
non orchestrale)
Quando dico che ti amo – Franco
Pisano e la sua orchestra
Domani – Guido Relly e la sua
orchestra e I Cantori Moderni di A. Alessandroni
Ti vedo uscire – Ennio Morricone
e la sua orchestra e I Cantori Moderni di A. Alessandroni
Lui – Luis Enriquez e la sua
orchestra e I Cantori Moderni di A. Alessandroni
Te lo leggo negli occhi – Ennio
Morricone e la sua orchestra e I Cantori Moderni di A. Alessandroni
Bisogna saper perdere– I Rokes
(altro brano non orchestrale)
Il mondo - Ennio Morricone e la sua orchestra e I
Cantori Moderni di A. Alessandroni
Fortissimo - Luis Enriquez e la
sua orchestra e I Cantori Moderni di A. Alessandroni
Se telefonando - Guido Relly e la
sua orchestra e I Cantori Moderni di A. Alessandroni
Vivrò - Guido Relly e la sua
orchestra e I Cantori Moderni di A. Alessandroni
Pensandoci ogni sera – Carlo Pes
e la sua orchestra e I Cantori Moderni di A. Alessandroni
Se perdo anche te - Ennio
Morricone e la sua orchestra
Per chi è abituato a considerare Ennio
Morricone come autore di colonne sonore e di musica contemporanea, può
risultare strano scoprire la sua attività di arrangiatore di canzoni di musica
leggera.
Ennio arrivò in Rca nel 1959
prendendo il posto del maestro Marcello De Martino, si era precedentemente diplomato
al conservatorio ed era stato allievo nientemeno che di Goffredo Petrassi,.
L’anno precedente era stato
assunto in Rai, ma la sua esperienza in Tv durò poco in quanto rassegnò le
dimissioni il giorno stesso dell’assunzione, infatti il lavoro in Rai sarebbe
stato solamente di routine, le sue composizioni non sarebbero state
suonate dall’orchestra e inoltre gli furono subito assegnate mansioni di
ufficio.
Uno dei suoi primi arrangiamenti
in Rca fu per Il barattolo di Gianni Meccia
per il quale riuscì, nella parte introduttive della canzone, a sincronizzare il
rumore di alcuni barattoli con le ritmiche dell’orchestra.
Il modus operandi di Morricone è
molto rigoroso, è indubbiamente un
instancabile lavoratore, i suoi cambi di tonalità e le modulazioni sono
raffinatissime e mettono duramente alla prova l’orchestra incaricata di
suonarle: nelle sue scelte e nel suo metodo traspare inequivocabilmente la
solida preparazione classica.
Gli anni sessanta sono un decennio
di proficuo lavoro durante i quali
vengono alla luce gioielli come Sapore di sale, Il mondo, C'era un ragazzo che
come me amava i Beatles e i Rolling Stones ed
Il cielo in una stanza, ma il
rapporto con la casa discografica romana era destinato a terminare alla fine
degli anni sessanta, quando gli impegni per il cinema divennero troppo
pressanti e inoltre, secondo il maestro, si instaurò una strana situazione: in seguito
alla rivoluzione musicale di quegli anni stavano divenendo sempre più pressanti
le richieste della Rca di seguire le
nuove tendenze americane.
Tornò poi in Rca nel 1978 per
arrangiare il disco Bandierine di Renzo Zenobi, nel quale utilizzò una nuova sperimentale
tecnica di arrangiamento incidendo per ogni brano tre arrangiamenti diversi per
poi, nella fase di mixaggio, sovrapporli
e alternandoli tra di loro.
Ma oramai l’epoca delle orchestre
volgeva al tramonto e anche la Rca era destinata, negli anni ottanta, a
chiudere i battenti.
Luis Enriquez Bacalov entrò in
Rca insieme a Morricone nel 1959, lui era già un brillante arrangiatore che,
appena arrivato in Italia dalla lontana Argentina, ebbe modo di mettersi in luce nella casa discografica Cetra, lì collaborò
tra gli altri con Claudio Villa (del quale fu, sino alla fine degli anni
cinquanta, anche pianista accompagnatore nei concerti) e Milva.
Uno dei primi suoi arrangiamenti fu Il Capello, brano che
segnò l’inizio del successo di Edorado Vianello,continuò a mettersi in luce
curando gli arrangiamenti degli altri artisti Rca: Nico Fidenco (notevole quello per “Legata a
un granello di sabbia”), Sergio Endrigo, Rita Pavone (memorabile il lavoro per
Cuore), Umberto Bindi, Neil Sedaka (il suo arrangiamento per La terza luna
contribuì al grande successo del brano).
Poi a causa di contrasti con il
Direttore Ennio Melis anche Bacalov lasciò la Rca e si dedicò, negli anni
successivi, quasi esclusivamente alla scrittura di musica per il cinema.
Bacalov stilisticamente è
all’antitesi rispetto a Ennio Morricone,
il suo stile si può definire più semplice e diretto, ma anche più colorato ed espressivo, con una
tendenza all’effettismo nella sua accezione
positiva.
Franco Pisano, iniziò la sua
carriera di musicista con il fratello minore Berto con il quale, negli anni cinquanta,
alternò l’attività jazzistica con l’impegno nel gruppo Asternovas al seguito di
Fred Buscaglione. In contemporanea all’attività in Rca era impegnato anche
nell’orchestra radiofonica della Rai, ciò gli permise di contare su di un
gruppo ben affiatato. La sua formazione era basata sulla musica americana, grazie
all’ascolto dei compositori ed arrangiatori d’oltreoceano.
Il sodalizio con Tony Renis lo
portò a curare gli arrangiamenti di canzoni come Nessun’altra che te, Quando dico che ti amo e tante altre,
comprese le canzoni scritte dal cantante milanese per altri artisti, come ad esempio Tenerezza di
Gianni Morandi.
Carlo Pes si era fatto notare
nell’ambiente come chitarrista dell’orchestra di Armando Ttrovaioli: il legame era molto forte al punto che,
lasciata l’orchestra, Pes continuò la collaborazione con il maestro insieme alla formazione dei Marc 4 (conosciuti
anche con il nome di i Solisti di
Armando Trovajoli) con Maurizio Majorana al basso, Antonello Vannucchi alle
tastiere e Roberto Podio alla batteria e percussioni.
Alla fine degli anni '50 entrò
nell'Orchestra della Rai. ma la sua attività all’epoca includeva anche l’incarico
di arrangiatore alla Rca, dove ebbe modo di lavorare con Patty Pravo (Ragazzo
triste), Josè Feliciano (Che sarà), Jimmy fontana e Dalida, solo per indicare i
più noti.
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