venerdì 18 settembre 2015

Intervista a CW Stoneking


Musicittà, in occasione del Mojo Station Blues Festival di Roma ha avuto l'occasione di incontrare il bluesman australiano C.W. Stoneking. Grazie alla sua preziosa disponibilità abbiamo rivolto qualche domanda ad uno dei più interessanti e stimati musicisti dell'odierna scena blues internazionale




STONEKING:  Debbo chiedervi scusa per il ritardo, ma abbiamo dovuto guidare nove di fila per essere qui stasera e abbiamo incontrato molto traffico.

MUSICITTÀ:  Conoscendo il traffico delle strade italiane siete assolutamente scusati  e soprattutto siamo felici di darvi il benvenuto a Roma. Abbiamo finalmente l’occasione di incontrare oltre che un grande musicista anche un vero e proprio cantastorie, perché è indubbio che i tuoi testi sono soprattutto delle storie, non è così?

STONEKING: Si è proprio così,  quando scrivo la mia musica ci inserisco sempre le mie storie.  

MUSICITTÀ: Il fatto di essere nato e cresciuto in Australia nel Northern Territory deve essere stato per te molto impegnativo  dal  punto di vista umano ma, man mano che crescevi,  anche invalidante dal punto di vista musicale.

STONEKING:  Oh sai, i bambini, rispetto agli adulti,  si adattano a qualsiasi ambiente.  Io sono cresciuto con mio padre, un americano, ed ascoltavamo insieme tutti i giorni  la sua collezione di dischi americani.

MUSICITTÀ:  Infatti, volevamo chiederti quali sono stati i tuoi primi passi, come hai imparato a suonare il banjo e la chitarra?

STONEKING: Ho iniziato a suonare la chitarra quando avevo undici anni. Mia madre ne aveva una vecchia nel capannone, un giorno andò a prenderla  e me la regalò. Ho cominciando trovando da solo gli accordi  delle poche canzoni che conoscevo, in seguito tutti i ragazzi del villaggio che avevano una chitarra si  ritrovarono a suonare insieme ed inoltre, visto che ero un ragazzo abbastanza scalmanato, la chitarra mi faceva anche da calmante.




MUSICITTÀ:   Senti la mancanza del banjo nelle tue performance?

STONEKING:  Non ho usato il banjo su questo disco perché cercavo tonalità diverse.. D'altronde già in passato ho dovuto rinunciare in studio a degli  strumenti (ad esempio i fiati) con i quali mi divertivo molto. Tornando al  banjo, devo dire che a casa c'è l'ho sempre a portata di mano e riesco quindi a suonarlo quando voglio. Perciò posso dire che non mi manca, assolutamente.

MUSICITTÀ:   Tu invece, in questi sei anni di assenza dallo studio di registrazione, ci sei mancato molto.
Per parlare del tuo ultimo lavoro, sembra come ci vai giù parecchio con il root-blues, specialmente su Zombie e Mama Got the Blues che sono alcuni dei miei brani preferiti, molto intensi e anche tanto inusuali.  L'atmosfera rimanda al blues delle origini, quello cantato nei campi di cotone, tu parli fondamentalmente di schiavitù, ma con una nota di leggerezza. Sono tutte canzoni tormentate, anche grazie alla timbrica della tua voce ed i  tuoi album hanno sempre  un sapore vintage, come fai ad ottenerlo?

STONEKING:  Con rispetto alla registrazione questo non si poteva evitarlo. E’ stato come per i Rolling Stones quando andarono in America a preparare il loro album. Volevano sembrare  Muddy Waters, ma alla fine rimasero i Rolling Stones.  Questo ultimo disco è stato registrato molto semplicemente. Non so se è dipeso dalla mia pigrizia o dal fatto che dovesse uscire prestissimo . Comunque questa è la mia voce ed ha i suoi lati positivi e le sue limitazioni. Per quanto io ne sappia, non c’è stato un gruppo negli ultimi sessant'anni che abbia usato una intera band con soli due microfoni e due coriste.  Per quanto riguarda la musica , la mia maggiore influenza la puoi ricercare negli anni ’20 e ’30.  È in quel periodo che sono state poste le pietre portanti della musica e  della società americana.


I Rolling Stones con Muddy Waters

MUSICITTÀ:  Lavori ancora analogicamente?

STONEKING:  L’ultimo disco non ha visto il computer neanche per una volta. I CD si ma i vinili no. Ma i miei primi due dischi sono stati fatti usando il computer. Alcune persone dicono che ascoltando un disco sono in grado di stabilire se è stato fatto analogicamente o con tecnologia digitale.  Sono cazzate. Ci si dovrebbe dimenticare dell’attrezzatura.  Si tratta  solo di musica e  composizione testi. Se uno è veramente bravo può registrare anche da uno smartphone. 

MUSICITTÀ:  Il  bass line di  Mama got the blues, che è un altro dei miei brani preferiti, con la sua particolare ritmica, tradisce una certa influenza hip hop mentre la tua voce ha un incredibile potere magnetico.

STONEKING:  E’ già, quella bass line che ho trovato tempo fa quando scrissi Jungle blues. Ogni volta che cercavo di deviare da Mama got the blues mi ritrovavo intrappolato, mi ci vollero diversi anni per concludere. Il pianto di una persona esausta, la melodia con il quale inizia, come in un’aria. Si è vero, ha un po’ di hip hop ora che mi ci fate pensare. Sono stato ispirato da un successo di 50cents  che aveva una tastierina tipo keypad che faceva più o meno così... (accenna con le dita ad un breve pezzo hip hop sul tavolo) ecco potevo concludere il pezzo con questo tip tap!

MUSICITTÀ:  (ridendo) Non volevamo compararti a 50cents.

STONEKING:  Succede sempre così. La gente mi ignora quando lo dico. Ma l’idea l’ho presa proprio da lì (risata!)

MUSICITTÀ:  Probabilmente abbiamo bisogno della tua conferma! (risata generale!)


L'ultimo lavoro di CW Stoneking


MUSICITTÀ:  Su Gon' Boogaloo in particolare  si sentono delle vocalist che tradiscono un' impostazione doo-wop se non addirittura gospel. Come hai fatto a trovarle in Australia ed estrarre da loro quelle vibrazioni  così magiche?

STONEKING: Sono due sorelle, The Kelly Sisters. Io conosco il padre, un grande interprete e autore australiano ed è stato lui a raccomandarmele.  Le sorelle Kelly sono parte integrante della band, mentre Vic e Linda Bull e Tom sono sul video di Zombie. All’inizio io volevo un coro africano tradizionale che avevo intercettato su Youtube, ma era molto difficile mettersi in contatto con loro, inoltre essendo  molto tradizionali non erano interessati nel fare dischi. Le due sorelle sono molto diverse,  il loro timbro vocale ha avuto bisogno di qualche direttiva ma alla fine è stato fatto un ottimo lavoro.

MUSICITTÀ: Le nostre congratulazioni anche per le sorelle, sono riuscite nella difficile impresa di impreziosire il tuo caratteristico sound.

STONEKING: Ringrazierò per voi le ragazze.


The Kelly Sisters


MUSICITTÀ: Per quanto riguarda l'aspetto discografico, sembra che tu abbia fermamente deciso di proporre la tua musica attraverso la tua etichetta King Hokum. questo sicuramente ti aiuta in quanto hai una grande libertà. Penso che sia comunque difficile fare tutto da soli, mi riferisco ad esempio alla produzione, alla distribuzione e tutto quello che è inerente alla gestione di una etichetta discografica. cosa mi dici al proposito?

STONEKING: Io uso dei distributori in Inghilterra, nel resto d’Europa e in Nuova Zelanda ma non in America. Questa cosa finora ha funzionato, ma comunque non escludo che in futuro potrò fare dei tagli per diventare totalmente indipendente fino ad arrivare al mail order, o cose di questo tipo.

MUSICITTÀ:  Quale musica ascolti oggi?

STONEKING:  In questi ultimi sei anni ho ascoltato molti dischi Gospel, anche il sound dei quartetti vocali mi sta intrigando molto.  Non riesco ad ascoltare molta altra musica perché ho quattro figli piccoli e se provassi a suonare a casa un disco finirei in riabilitazione, sai. (risata!)





MUSICITTÀ: Bè congratulazioni, quattro figli! Potresti provare con Rehab di Amy Winehouse, forse capirebbero al volo!  Meglio mandarti alla tua meritata cena, sappiamo quanto hai viaggiato e ti ringraziamo per il tempo che ci hai concesso.

STONEKING: Vi aspetto al concerto più tardi stasera.

MUSICITTÀ:  Saremo lì. Non mancheremo di sicuro…


Il concerto  al Monk Club di Roma



Discografia
C.W. Stoneking  (1998)
C.W. Stoneking & The Blue Tits (live) - independent release (1999)
King Hokum - King Hokum Records (KHR 01) (March 2005)
Mississippi & Piedmont Blues 1927-1941 - King Hokum Records (2006)
Jungle Blues - King Hokum Records (KHR02) (20 October 2008)
Gon' Boogaloo - King Hokum Records/Caroline Australia (17 October 2014)


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